Essendo andato a trovare Marco in quel della sua abitazione nella sera di ferragosto, ed avendo noi abusato di certe sostanze, compreso un ottimo vino alle noci, abbiamo passato due ore nel delirio a ricordare vecchie poesie e ne sono emerse alcune derivanti da diversi periodi:
Stile CangurStile cangur
ailighe cangur
viva viva i canguri
saltano dentro un albero blu
hanno la ganjia nei loro marsupi
fanno tanti bambini
viva viva i cangur
Topo conoSgattaiola tra cani e rane morte
da piccolo lo usavan per fermare le porte
Senza ditaUna villa sul mare
un pianoforte da suonare
Pecsa non ha le dita
il pianoforte è assurdo
lordo
Gheida MareLungo le strade
vicino ai lampioni
in riva al mare
c'è sempre un gay da amare
BambySalta capriolo denutrito
non pensare ai rimpianti
ma alla frittola di Bamby
BicIgnobile dolore
atroce sofferenza
depilar la mona ad Enza
Sono composizioni splendide, sopratutto "Senza dita" che è la progenitrice di un intero periodo, quello post volgare, "Gheida Mare", "Bamby" sono invece poesie della fine del periodo volgare mentre "Stile Gangur" era una nuova sperimentazione di poesie cantate sulla falsa riga di noti motivi musicali, strada mai intrapresa da nessun poeta, e che forse un giorno verrà ri-considerata.
Un considerazione a parte va fatta per Enza, probabilmente la miglor composizione di matteo, che come tutti sanno concentra i suoi sforzi poetici sempre su temi sessuali, Enza ha dato inizio ad un nuovo stile, quello di scrivere composizioni di tre righe di cui le prime due hanno solo la funzione di preparare il lettore all'inevitabile finale volgare.